Nessun passo avanti verso il ritorno al lavoro per migliaia di operatori della Formazione Professionale.
E’ bene ricordare ai politici della nostra isola che dal 9 giugno del 2015 (data ultima dell’attività triennale “Avviso 20” iniziata dal governo Lombardo e proseguita senza alcuna innovazione dagli assessori della “rivoluzione”) nel territorio della regione siciliana non esiste più un sistema formativo regionale; i tentativi da parte degli assessori di far ripartire con diversi avvisi la formazione sono andati a sbattere contro la farraginosità dell’ultimo denominato “Avviso 8”.
La UIL Scuola non sta a commentare la querelle sfociata in tantissimi ricorsi al TAR da parte degli Enti gestori che di fatto cambia continuamente la graduatoria di chi ha partecipato all’avviso, quello che ci preme è la norma inserita nel collegato alla finanziaria regionale che prevedeva l’obbligo per gli enti di attingere dall’albo regionale per le nuove assunzioni e che non è passata al vaglio delle Commissioni di merito.
Probabilmente c’era da aspettarselo, gli ultimi assessori alla Formazione e la forza politica che li ha proposti non riconoscono e anzi considerano come figli di un dio minore gli operatori della formazione professionale, mai una parola è stata spesa sulle professionalità di questi si dimentica che sono stati spesi soldi per la qualificazione di quest’ultimi, non è una malevola interpretazione ma purtroppo è la verità dei fatti.
Dal 2011 sistematicamente è stato distrutto un sistema formativo regionale che sicuramente aveva dei limiti e delle colpe ma certamente queste ultime non erano e non sono di chi ha sempre lavorato per il bene dei giovani siciliani. È stato creato un contenzioso senza precedenti (ammontano ad oltre duemila), interi uffici dell’assessorato si occupano oramai di TAR, CGA, richieste di pareri all’Avvocatura, al Consiglio di Giustizia Amministrativa, ai rapporti con i vari organi inquirenti, alle revoche di accreditamento, ai decreti ingiuntivi, ai pignoramenti, insomma, il Dipartimento Formazione è divenuto un Dipartimento specializzato in liti e contenziosi, tanto è impegnato in compiti diversi da quelli istituzionalmente preminenti che da tre anni non riesce a mettere in moto la formazione in Sicilia e le responsabilità politiche sono evidenti.
Anche l’attuale Assessore Regionale alla Formazione che sembrava animato di tanta buona volontà e che qualcosa di utile ha fatto è caduto nella trappola mielosa e pericolosa degli enti cosiddetti nuovi che non vogliono accordi contrattuali di sistema sulle nuove assunzioni ma accordi aziendali, regole fatte in casa che permettano la scelta, come se fossimo al mercato.
La UIL Scuola non ci sta e chiede all’Assessore di adottare l’ipotesi di accordo sindacale che FLC CGIL CISL Scuola UIL Scuola e Snals Confsal hanno siglato con Forma Sicilia e Cenfop Sicilia.
Ci dica l’Assessore per quali ragioni, l’ipotesi che qui pubblichiamo, non va bene! Per quanto ci riguarda questa ipotesi garantisce il minimo indispensabile a tutela degli ultimi ovvero quelli che sono fuori sia dai circuiti politici che amicali.
(A.P)