LA FASE TRANSITORIA DEVE GARANTIRE IL DIRITTO ALL’ISTRUZIONE
Le scriventi organizzazioni sindacali della scuola, a conclusione dell’incontro sulla applicazione delle norme introdotte dalla vaccinazione obbligatoria che si è tenuto al MIUR oggi 31 agosto, confermano il loro giudizio negativo , a partire dalle modalità applicative previste per la fase transitoria.
Queste le ragioni:
- Si discriminano i bambini della scuola dell’infanzia a cui viene impedita la frequenza prima della presentazione di una qualsiasi attestazione inerente l’obbligo, anche se già frequentanti anni di scuola successivi al primo
- Si espongono i dirigenti scolastici a inevitabili contenziosi
- Si sottopongono le segreterie scolastiche, già fortemente penalizzate dall’impossibilità di sostituire gli assenti, ad un carico ulteriore di lavoro dovuto alla necessità di acquisire e controllare in pochi giorni centinaia di autocertificazioni, attestazioni delle ASL, certificazioni mediche attestanti le motivazioni di mancate vaccinazioni.
Alle rigide scadenze previste per la gestione della fase transitoria si aggiungono quelle del passaggio alla messa a regime della norma che provocheranno un intreccio non facilmente gestibile di procedure dalle scuole che hanno ben altri compiti da svolgere e obiettivi da conseguire.
Basta con gli interventi a gamba tesa sulla scuola!
Le scriventi organizzazioni sindacali hanno proposto una fase transitoria che riconosca e sostenga gli Accordi stipulati in queste settimane tra le Regioni e gli Uffici Scolastici Regionali, al fine di assicurare omogeneità di trattamento sul territorio nazionale e certezza delle procedure.
In tal modo sarà possibile individuare soluzioni di maggiore funzionalità che, attraverso il coinvolgimento di tutti i soggetti coinvolti nell’attuazione del patto formativo , fatto salvo il principio generale di tutela della salute pubblica potranno garantire il diritto costituzionale all’istruzione dei bambini.
Roma, 31 agosto 2017