nota_ufficio_legale_su_sentenza_consiglio_di_stato_211217Turi: serve una soluzione politica
DOPO LA SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO: MIGLIAIA DI INSEGNANTI CON DIPLOMA MAGISTRALE POTREBBERO ESSERE LICENZIATI E RESTARE FUORI DALLE GRADUATORIE, A RISCHIO IL LORO DIRITTO E LA CONTINUITÀ DIDATTICA PER GLI ALUNNI.
Questo accade quando si delega alla magistratura, la soluzione dei problemi. I ricorsi non sono in grado di dare risposte collettive, ma solo individuali.
Una soluzione politica – questa la richiesta del segretario generale della Uil scuola, Pino Turi, per superare la situazione nella quale verranno a trovarsi migliaia di insegnanti diplomati alle magistrali, dopo la sentenza del Consiglio di Stato.
I numeri |
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55.000/60.000 | ricorrenti inseriti con riserva in Gae |
2.300 | ricorsi passati già in giudicato tra immissioni in ruolo ed inserimento in Gae |
1.300 circa | ricorrenti immessi in ruolo con riserva |
80% | dei ricorrenti provengono dal Centro/sSd ma quasi tutti inseriti nelle graduatorie del Nord |
Si è creata una situazione paradossale nella quale la stratificazione burocratica delle norme va ad incidere sul lavoro e sul futuro delle persone– aggiunge Turi. Questo accade quando la politica delega alla magistratura la soluzione dei problemi.
Chiederemo alla Ministra Fedeli di assumere la vicenda e riportarla nell’alveo giusto: quello della buona politica.
D’altra parte che il titolo dei diplomati magistrali, prima del 2001/2002 – precisa Turi – sia abilitante non è messo in discussione neanche dalla Sentenza del Consiglio di Stato, in adunanza plenaria.
Siamo intenzionati – aggiunge Turi – a indicare e perseguire soluzioni politiche e sindacali per garantire i lavoratori senza che siano costretti a cadere nell’alea dei contenziosi e nei ricorsi giurisdizionali che, per loro natura, non sono in grado di dare risposte collettive, ma solo individuali.
Siamo in presenza di un evidente disparità di trattamento – sottolinea Turi – che abbiamo già evidenziato quando si è discusso della delega sulla formazione iniziale dei docenti della secondaria.uilscuolapalermo.it/…/nota_ufficio_legale_su_sentenza_consiglio_di_stato_211217.pdf
Quell’impianto presenta, infatti, una inaccettabile disparità di trattamento, proprio perché lascia fuori il segmento primario che avrebbe titolo ad avere la fase transitoria di reclutamento, in modo analogo a quanto previsto per i colleghi della secondaria.
Il punto di partenza è dunque quello dell’unicità della funzione docente – osserva il segretario generale della Uil Scuola – è da lì che bisogna partire per trovare il bandolo della matassa, ma per farlo occorre un provvedimento normativo che è ormai affidato alla prossima legislatura.
Continueremo nelle azioni legali, anche a livello europeo, se non ci saranno le risposte certe che, a questo punto, sono doverose, non solo per i lavoratori, ma anche per le scuole, le famiglie e gli studenti stessi.
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