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Accordo raggiunto al CNOS scongiurati 97 licenziamenti, ma la politica e l’amministrazione regionale scaricano ancora sui lavoratori il carico dei sacrifici per mantenere l‘occupazione.

I rappresentanti del sindacato denunziano che pur di salvare il lavoro i lavoratori si sobbarcano il ricorso agli ammortizzatori sociali, con la riduzione del lavoro fino al 60%, e la conseguente perdita di reddito, e , in una condizione in cui la commessa pubblica per gli enti gestori ritarda, anche per le più delicate filiere quali quelle che consentono ai giovani la scelta di conseguire la qualifica espletando anche l’obbligo d’istruzione previsto fino ai 16 anni di età.

E questo senza pensare a quanto danno i ritardi e l’inerzia della regione stanno provocando anche per il personale già licenziato per i fallimenti, le revoche di accreditamento e le liquidazioni che nella generalità è ormai privo anche di ogni forma di ammortizzazione sociale e di sostegno al reddito.

FLC CGIL, CISL Scuola e UIL Scuola dichiarano che si assumeranno l’onere della ricerca di ogni soluzione possibile per la salvaguardia del lavoro, sentiti i lavoratori, in tutte le trattative in corso, ma si augurano la stessa disponibilità da parte dei datori di lavoro. Ciò varrà nelle prossime occasioni, all’ ENDOFAP “Don Orione” in cui l’esame congiunto si è avviato questo pomeriggio, o quella prossima del CERF Scarl, ormai arrivato alla fase di mediazione pubblica, senza che si sia potuto trovare alcun accordo nella prima fase della procedura.