Al fine di attuare dell’Intesa sui temi riguardanti il personale ATA, le Organizzazioni Sindacali sono state convocate giovedì 20 giugno 2019 al MIUR.
In quella sede la UIL Scuola sottolineerà le criticità derivanti dal blocco decennale della contrattazione e dalla mancata applicazione degli istituti contrattuali di valorizzazione dai quali bisogna ripartire per rendere il lavoro ATA più rispondente alle nuove esigenze.
Per la UIL Scuola è necessario:
- Portare a completamento l’Unità dei servizi;
- Riattivare le posizioni economiche e la mobilità contrattuale tra le aree
- Ridefinire il profilo dell’Assistente Tecnico per poterlo estendere ad ogni ordine di scuola;
- Istituire i posti di area C per l’area Tecnica ed Amministrativa;
- Costituire un’area di assistenza socio sanitaria a supporto delle politiche di inclusione degli alunni disabili non autosufficienti;
DSGA FF e passaggi di qualifica
In questo contesto va affrontata e risolta la questione dell’accesso ai posti di DSGA agli Assistenti Amministrativi che negli anni hanno coperto i posti vacati di tale profilo. A questo proposito si discuterà di un concorso riservato – previsto con una norma ad hoc – sulla falsariga di ciò che sarà deliberato dal Parlamento in tema di concorso riservato per i docenti con 36 mesi di servizio.
Resta ferma la nostra determinazione a ripristinare la mobilità tra le aree prevista dal CCNL. La revisione del 165/2001 attraverso il decreto Legislativo n. 75/2017 conferma che la mobilità interna resta un diritto di ogni lavoratore pubblico. Con il contratto si può raccordare la normativa vigente per il reclutamento (DL 297/94 come modificato dalla legge 124 del 1999) con le nuove esigenze, nel rispetto delle sentenze della Corte Costituzionale e delle percentuali stabilite per la ripartizione dei posti. Per questo la UIL Scuola propone di avviare un percorso contrattuale per riavviare la mobilità degli Assistenti verso i posti di DSGA e delle altre figure professionali del personale ATA. In ogni caso, per la UIL Scuola, va salvaguardata la particolare forma di reclutamento che riguarda solo il personale della scuola, che per evidenti ragioni, non può essere omologato agli altri pubblici dipendenti.