Siamo in “quarantena polemica”
Incontro oggi al ministero promosso dal ministro Azzolina per un confronto collegato alle misure riguardanti la scuola per contenere il Coronavirus. Alla riunione hanno partecipato i segretari generali scuola e o responsabili della dirigenza scolastica.
In premessa il Ministro e il Capo di Gabinetto, hanno illustrato Le misure assunte dalla Presidenza del Consiglio. Premessa necessaria per fare chiarezza sulla situazione attuale: in molte regioni, prevalentemente del Nord, sono state sospese le lezioni, in altre chiuse le scuole per profilassi per limitare il contagio.
Il provvedimento – che abbiamo riassunto nella scheda allegata – sostanzialmente sospende le visite didattiche (c.d. gite scolastiche) ed ogni altra attività di scambio sia interno che esterno al paese.
Offre altresì garanzie agli studenti, come la validità dell’anno scolastico, la valutazione delle assenze di questo periodo come normale attività didattica e frequenza scolastica.
Per il personale, come è ovvio, saranno applicate le norme e i contratti collettivi che sono diversificate a seconda che si tratti di chiusura (che riguarda tutto il personale docente, dirigente ed ATA) piuttosto che sospensione delle attività didattiche (solo i docenti).
Si tratta di personale che, per ragioni indipendenti dalla propria volontà, non può adempiere la prestazione. L’obbligazione relativa si estingue. Pertanto non ci sono obblighi di servizio (art 1256 del C.C.).
Il provvedimento prevede, anche, su base facoltativa la c.d. didattica alternativa con l’utilizzo di supporti digitali e pacchetti formativi, peraltro offerti copiosamente, da privati, corredati di prodotti didattici specifici.
La UIL in premessa ha dichiarato di essersi imposta una “quarantena polemica”, cercando cosa unisce piuttosto ciò che divide.
Dobbiamo superare il clima del “Si salvi chi può”.
Tra le mille prerogative e competenze tra Stato, Regioni e Comuni risulta difficile un coordinamento univoco e condiviso che per il settore scuola è necessario.
Il sistema scolastico nazionale coinvolge milioni di persone e svolge una funzione che incide sulle libertà personali e sulla stessa democrazia. Serve una comunicazione snella e chiara che recuperi le tante ambiguità. Nella riunione di oggi il ministero si è fatto garante di questo attraverso FAQ ministeriali.
A questo proposito, abbiamo espresso una riserva di metodo in relazione all’uso della didattica alternativa: metodologia sperimentata in più scuole ma non ancora messa a punto in modo uguale in tutto il territorio nazionale.
In una situazione di incertezza e confusione, piuttosto che offrire benefici e accorciare i tempi, si potrebbero creare inutili tensioni e conflitti all’interno della comunità educante, disparità di trattamento e messaggi che farebbero pensare a periodi ben più lunghi rispetto a quelli ipotizzati nel provvedimento governativo, insomma una comunicazione sbagliata.
La tecnologia è uno strumento e non deve sostituire il pensiero. Per questo il ruolo del personale della scuola è in questo momento da valutare con estrema attenzione. Aggiungere conflittualità ad una situazione di panico dovuta al coronavirus, disegna una situazione di cui si può fare a meno. Una miscela già carica di tensioni, anche sindacali, visto lo sciopero che si sarebbe dovuto fare il giorno 6 marzo che consiglia prudenza.
Responsabilmente, ci siamo presentati al Tavolo di confronto con la revoca dello sciopero del giorno 6, ci attendiamo dal ministro altrettanta responsabilità.
A questo proposito sono ancora timide le riflessioni che pure si stanno facendo e che meritano, però più coraggio. Oltre 70.000 precari vivono una situazione di incertezza rispetto al loro futuro lavorativo e che, anche in questa fase di emergenza, sarebbe saggio considerare per ripristinare un clima di serenità che manca.
Le situazioni di emergenza devono mettere le persone insieme e non dividerle. Il presente del Consiglio in questi giorni ha fatto un appello all’unità in parlamento. Ci vuole anche unità tra cittadini e politica.
E’ alla politica che si rivolgono per avere risposte collettive, veder rispettate prerogative e diritti.
Sono quegli stessi diritti, che la costituzione tutela, che andremo a ribadire quando questa situazione di emergenza grave sarà superata e che faremo presenti dopo la “quarantena polemica” che ci siamo imposti.
DPCM Misure di contenimento del Coronavirus: in allegato la scheda di sintesi della UIL Scuola.
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