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Claudio

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ESECUTIVO UIL SCUOLA | La priorità è il rinnovo del contratto

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Turi: Urgente l’apertura del negoziato
per regole che riportino serenità nelle scuole

E’ il rinnovo del contratto, uno dei temi giudicati più urgenti dai segretari Uil Scuola riuniti a Montecatini per l’esecutivo nazionale del sindacato.
Un blocco giudicato non più sostenibile,  per più ragioni – hanno detto nei loro interventi i segretari provenienti da tutte le regioni – perché accanto a stipendi fermi da troppo tempo, ci sono gli effetti diretti sul lavoro delle persone prodotti dalla legge 107.
Un cambio di clima preoccupante che – secondo la Uil Scuola – può essere superato attraverso un nuovo contratto che riesca a definire migliori condizioni di lavoro.
Con il testo unico sul pubblico impiego si è tracciato un percorso – ha detto Pino Turi, segretario generale della Uil Scuola, nella sua relazione conclusiva.
Superare il sistema disegnato da Brunetta significa passare da un impianto che rinviava alla legge per regolare il lavoro delle persone, e scegliere un sistema nel quale il rapporto di lavoro è definito e regolato dal contratto.
I contratti non sono un momento ideologico – ha detto ancora Turi – sono un momento di confronto nel quale si trovano  soluzioni condivise.
Il ministro Madia si è impegnata ad inviare all’Aran l’atto di indirizzo per aprire il negoziato per il rinnovo contrattuale. Si faccia presto.
Anche per il contratto integrativo sulle utilizzazioni e assegnazioni provvisorie, che si sta mettendo a punto in questi giorni – si legge nel documento conclusivo – va trovato il giusto equilibrio, che solo la contrattazione può realizzare, tra le legittime esigenze di mobilità del personale e la garanzia di continuità didattica degli alunni che va garantita in coerenza con la ratio della legge, senza bisogno di blocchi e inutili divieti punitivi.

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INFORMATICONUIL – Dopo l’informativa di ieri del Miur Entra nella fase cruciale tutta la partita della determinazione degli organici

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Ora la gestione passa ai livelli regionali

I 15.100 (11.500 comuni e 3.600 sostegno) posti trasformati da organico di fatto in diritto vanno ad aggiungersi ai 601.126 del vecchio organico e ai 48.812 del potenziato.
Con i 3.600 nuovi posti l’organico di sostegno passa dagli attuali 96.480 a 100.080.
La ripartizione dei contingenti tra le Regioni è stata fatta tenendo conto del numero degli alunni previsto per il prossimo anno scolastico.
Sui posti derivanti da spezzoni orari, rilevati nell’organico 2016/17, riconducibili a posto intero si è tenuto conto invece della capacità assunzionale di ciascuna Regione.
I Direttori regionali, previa informativa alle organizzazioni sindacali, ridetermineranno la distribuzione degli organici tra i vari gradi d’istruzione e tra le varie province.

LICEI MUSICALI
Restano ancora dei nodi irrisolti

Relativamente ai licei musicali l’Amministrazione ha recepito, nel testo della circolare sugli organici, alcune delle richieste avanzate dalla UIL Scuola.

  1. Sarà prorogato il termine di inserimento al SIDI dell’organico dei licei musicali inizialmente previsto per il 18 maggio.
  2. Ripristinate le ore di teoria analisi e composizione da 12 a 15;
  3. Il numero di ore di musica di insieme nei cinque anni di corso, precedentemente ridotto, sarà complessivamente di 13 ore per ognuna delle sottosezioni.

Per quanto riguarda il limite massimo di 27 alunni per la formazione delle classi dei licei musicali, l’Amministrazione, su nostra richiesta, ha chiarito che è riferito alla media degli stessi nei complessivi cinque anni di corso.

Resta irrisolta la riduzione nel primo biennio delle ore relative all’insegnamento di esecuzione ed interpretazione (1 ora di primo strumento + 1 ora di secondo strumento); una situazione inaccettabile in quanto disattende  quanto previsto dal piano di studi del Liceo Musicale e coreutico ( All. E al DPR 89/2010 , 2 ore primo strumento + 1 ora secondo strumento).

La UIL Scuola, su tale punto, valuterà anche la possibilità di impugnare il decreto che, tra l’altro, sulla riduzione delle ore di esecuzione ed interpretazione, ha già visto negli anni scorsi l’Amministrazione soccombente.

I posti comunicati dal MIUR attraverso le relative tabelle risultano essere 2212 che devono coprire il fabbisogno necessario sia per le immissioni in ruolo che per la mobilità professionale.

Tale numero complessivo di posti, calcolato sul livello nazionale delle ore relative all’insieme delle materie di indirizzo,  insegnate nei licei musicali, divise per le 18 ore di cattedra, danno i 2212 posto che vanno collocati nei diversi licei, con criteri che garantiscano il pieno utilizzo dei posto stessi.

A tale proposito, la UIL Scuola ha chiesto un incontro urgente con l’Amministrazione per definire la distribuzione delle cattedre di organico di diritto nei diversi licei musicali utilizzando tutte le ore, ivi comprese quelle del potenziamento, in modo da garantire la stabilizzazione anche del personale appartenente alle classi di concorso di storia della musica, tecnologie musicali e teoria, analisi e composizione.

 

ORA LA GESTIONE PASSA AI LIVELLI REGIONALI  – LINK:

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Uil: non si può accettare l’organico «a rate»

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Una prima informativa, senza dati ne’ tabelle, sull’organico del personale docente, è andata delusa nelle sue conclusioni.
Non si può accettare l’organico a rate – dicono alla Uil Scuola – al termine dell’incontro. Tante aspettative pochi risultati. Il Miur ha illustrato alle organizzazioni sindacali una modalità di ripartizione dell’organico tra le diverse regioni e ordini di scuole ma, senza tabelle, con criteri confusi, e con i numeri non ci siamo – è il commento.
Oltre ai 601.126 posti del vecchio organico di diritto, più i 48.000 del potenziamento, il Miur ha comunicato un incremento dal fatto al diritto di soli 9.600 posti, comprensivi di 2.200 posti per i licei musicali e circa 2.000 di sostegno.
Altri 3.000 ci saranno, forse più avanti. Quest’anno c’è una novità: avremo un organico a rate. Ancora una volta è prevalso l’atteggiamo burocratico del MEF.
Tanto rumore per nulla – se dopo intere settimane nelle quali si discute sulla stampa, sui siti specializzati e da ogni parte – sul numero dei posti necessari per far funzionare la scuola statale italiana e sulla necessità di trasformare le migliaia di posti di organico di fatto in organico di diritto, sarebbero almeno 25.000, per creare le condizioni, non procrastinabili, per consentire a migliaia di insegnanti di avvicinasi a casa attraverso le procedure di mobilità e per svuotare le graduatorie ad esaurimento.
Il governo ha stanziato per questa operazione 400 milioni di euro che, con semplice calcolo matematico, porta ad almeno 25.000 posti che potrebbero portare a risultati concreti se si considera che la differenza retributiva tra un docente in organico di fatto e uno di diritto è rappresentata solo dal pagamento dei due mesi estivi, luglio e agosto, senza considerare che di soldi pubblici per il pagamento del residuo di ferie non godute e per le indennità di disoccupazione, sono quantificabili almeno in un altro mese di retribuzione.
Così non vengono assicurati nè il diritto allo studio, nè la continuità didattica per gli alunni. Il problema è rappresentato dalla volontà politica del governo che dovrebbe decidere in luogo di una tecnocrazia irresponsabile.
La Uil, al fine di trovare una soluzione positiva al problema, in applicazione del comma 2 dell’art. 5 del CCNL, ha chiesto l’attivazione del tavolo di concertazione e lo spostamento del confronto al livello politico.
Ci auguriamo che la concertazione e una riflessione attenta del livello politico portino alla soluzione attesa, in caso contrario siamo pronti ad ogni forma di mobilitazione, non escluso lo sciopero. Per la UIL scuola hanno partecipato alla riunione Pasquale Proietti e Antonello Lacchei.

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Turi: assunzioni necessarie per evitare stessi errori dello scorso anno

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I posti richiesti dal ministero sono ampiamente finanziati e non aggravano i conti pubblici
Autorizzare i 25.000 posti previsti è questione che riguarda l’intero Governo e le scelte strategiche di politica scolastica
A meno di 24 ore dalla firma dell’accordo sulla mobilità in cui si restituiscono agli insegnanti diritti, dignità professionali e le tutele necessarie per fare buona scuola, si materializza un altro nodo politico, quello degli organici della scuola.

Questione cruciale che meriterebbe l’intervento dell’intero Governo e non solo del ministero specifico.
I posti richiesti dal ministero, che sono ampiamente finanziati e non aggravano i conti pubblici, vanno a risolvere i problemi per cui la 107 è nata: esaurire le graduatorie, eliminare al minimo le supplenze e consentire la continuità didattica.
Tutti obiettivi non raggiunti – spiega Turi – in quanto non si è mai voluto affrontare il vero problema: il gap esagerato tra organico di diritto, utile per trasferimenti ed assunzioni, da quello di fatto, utile solo per le supplenze.
Vanno dunque autorizzati i 25.000 posti previsti – ribadisce Turi – altrimenti assisteremo allo stesso film dello scorso anno: la meraviglia dei più che, a fronte di investimenti consistenti, troveranno tutti scontenti.
Resterà inalterata la supplentite, i docenti trasferiti ingiustamente non troveranno i posti per avvicinarsi alle propri luoghi di residenza, i precari saranno sempre troppi, gli studenti e famiglie scontenti per la mancanza di continuità didattica.
Un docente trasferito ingiustamente al Nord – rilancia il segretario generale della Uil Scuola – sa benissimo che se gli studenti non possono spostarsi sono gli insegnanti a farlo, e questo gli è chiarissimo. Ciò che non si riesce a comprende davvero è perché, per la stessa materia, se c’è una classe, nella sua provincia di residenza, lì insegnerà un supplente, con contratti reiterati per anni.
Si tratta di scelte tecnocratiche che, anche in presenza di un finanziamento, oppongono una logica negativa e punitiva che non favorisce la funzionalità e il prestigio della scuola statale e chi ci lavora.
Ci auguriamo che la politica, quella che pensa al bene comune, sappia trovare le risposte giuste senza dover trovare nel personale la causa che, invece, rappresenta la soluzione.

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